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Boario Terme


Boario Terme - 2 km da Brescia
Il borgo fa parte del comune di Darfo Boario Terme, in bassa Valcamonica, e sorge in corrispondenza della val di Scalve, in bella posizione tra le distese boscose attraversate dal fiume Oglio. Stazione di cura documentata fin dal 1496, fu centro mercantile e deposito di minerali ferrosi. La fama delle sue acque termali si diffuse oltre i confini regionali dopo che Alessandro Manzoni, che vi soggiornò nel 1845, ne fece gli elogi in una lettera.

Storia millenaria
La Valcamonica presenta ovunque antiche e illustri tracce di storia e d'arte. Numerose e significative le impronte lasciate dalla famiglia Federici, dominatrice della valle per tre secoli; di notevole interesse: il castello di Gorzone; gli affreschi di Callisto Piazza nella chiesa di S. Maria del Restello a Erbanno; il seicentesco ponte e gli affreschi quattrocenteschi nella chiesetta dell'Oratorio a Montecchio. E poi ancora, risalendo la valle, la rupe del castello medievale di Breno; le fucine seicentesche di Bienno; le cappelle della Via Crucis di Cerveno. Boario Terme è cittadina vivace e ben attrezzata con servizi, commerci e artigianato per ogni gusto e necessità. Tra le strutture sportive, il parco aquatico Aquaplanet nei pressi del fiume, vicino allo stadio. Da non mancare anche, poco distante dal Parco delle Terme, lungo la pista ciclabile Gran Tour dell’Oglio, il recente Archeopark, parco di divertimento tematico di moderna concezione che fa rivivere il passato più lontano dell'umanità attraverso la ricostruzione di un insediamento preistorico con villaggio palafitticolo, fattoria neolitica, villaggio degli artigiani e laboratori di archeologia sperimentale.

Stabilimenti e Centri Termali

Terme di Boario
viale Igea 3, tel. 03645391, fax 0364539801
info@termediboario.it • www.termediboario.it
apertura annuale

Come Arrivare
In auto: A4 Milano-Venezia, uscita Rovato, km 45
In treno: linea Brescia-Edolo, stazione di Boario Terme
In aereo: aeroporto Bergamo/Orio al Serio, km 55

Caratteristiche
Lo stabilimento è inserito nel grande parco delle Fonti, ricchissimo di piante (in prevalenza provenienti dalle zone temperate di Africa e America), una vera oasi di 140.000 mq. Due i percorsi vita per giovani e meno giovani (tragitto anti-età) da utilizzare con la guida di istruttori, e svariati gli spazi dedicati, durante la stagione estiva, a spettacoli teatrali e musicali.
Agli inizi del ‘900 la sede termale (allora nota come Casino Boario) venne collegata alla linea ferroviaria Brescia-Edolo e potenziata con nuove strutture, padiglioni e alberghi. Il centro termale si espanse ulteriormente subito dopo la Seconda guerra mondiale e ancora nel 1984, quando fu inaugurato il modernissimo centro cure P. Violati. La struttura ha oggi poliambulatori specialistici in cardiologia, reumatologia, ortopedia, angiologia, dermatologia e pneumatologia. Inoltre le terapie tradizionali possono essere integrate da pacchetti 'benessere' personalizzati e, presso il Centro Estetico (completo di solarium e sauna), da trattamenti cosmetici, ispirati anche ai canoni della medicina estetica naturale.

L'acqua
Antica Fonte. 15 °C bicarbonato-solfato-calcica.
Fonte Fausta. 15,2 °C bicarbonato-solfato-calcica.
Fonte Igea. 13 °C mediominerale bicarbonato-solfato-calcica.
Fonte Silia. 13,2 °C minimamente mineralizzata bicarbonato-solfato-calcica.

Le indicazioni terapeutiche
Malattie circolatorie, del fegato e delle vie biliari, dell'apparato digerente, dell'apparato locomotore, dell'apparato respiratorio, dell'apparato urinario e del ricambio, ginecologiche.

Le cure termali
Aerosol, bagni terapeutici, cure idropiniche, docce terapeutiche, fanghi, idromassaggi, idropercorso, inalazioni caldo-umide, irrigazioni intestinali, irrigazioni vaginali, piscina termale, ventilazioni polmonari.

Le altre cure
Chinesiterapia, ginnastica respiratoria, idrochinesiterapia, massaggi, medicina estetica, riabilitazione.

Tempo libero
Monte Isola
Con una superficie di 4,28 kmq, è l’isola lacustre più estesa d’Italia. Vi si giunge agevolmente da Sale Marasino, con battelli che fanno servizio tutto l’anno. Grazie al clima mite che ne ha favorito lo sviluppo agricolo e alle risorse offerte dal lago, l’isola è stata abitata sin dal tempo dei romani. In paese è la parrocchiale di S. Giovanni Battista, ribattezzata dagli isolani “san Gioan de le sardene”, perché il 24 giugno, giorno della festa patronale, inizia la pesca delle sardine. Da Cure (m 466), un sentiero sale al santuario della Madonna della Ceriola (m 599), con ampio panorama sul Sebino e le Prealpi; sulla costa nord-occidentale il borgo di Siviano ha impianto medievale, con le case-torri di cui si intuisce l'antica funzione difensiva.

La Valcamonica e il Parco nazionale delle incisioni rupestri
La Valcamonica è uno dei più noti centri mondiali di arte preistorica e dal 1979 è inserita dall’UNESCO fra i siti Patrimonio dell'Umanità. L'antico popolo dei Camuni ha lasciato sulle rocce della valle dell’Oglio le tracce indelebili della propria civiltà e la visita a questi luoghi ha quasi un che di magico.
Le incisioni rupestri della Valcamonica, oggi tutelate dal Parco nazionale con sede a Capo di Ponte, costituiscono un patrimonio di inestimabile valore per la testimonianza che offrono delle radici della cultura europea.
Il parco Simoni-Crape-Luine, che sovrasta il centro termale di Boario, conta, su più di 100 superfici, oltre 10.000 incisioni di varie epoche, a iniziare dal periodo protocamuno (9000-5000 a.C.) che documenta la fase ancestrale di questa civiltà, ancora legata ai ritmi dei popoli cacciatori-raccoglitori; l’area tra Boario Terme e Montecchio invece, conserva ricchissime documentazioni dell’Età del bronzo (II millennio a.C.): qui, in località Corni Freschi, si trovano raffigurate su una gigantesca parete di roccia le misteriose e isolate nove alabarde.

Curiosità
Rosa camuna, simbolo lombardo
La cosiddetta “Rosa camuna”, una sorta di croce o svastica a quattro braccia – assai diffusa in molti popoli e civiltà indoeuropee con diverso valore simbolico, da quello religioso a quello astronomico – si ritrova in più luoghi nell’area delle incisioni rupestri alpine (Carpene, Sellero). Da quel “fiore bianco in campo verde” che l’immaginazione popolare associa ora alla pianta di un castello medievale ora al rosone di una chiesa gotica, oppure a una ruota o a un'operosa turbina, rielaborato in chiave moderna da alcuni celebri grafici e designer (tra cui Bruno Munari, Bob Noorda, Roberto Sambonet e Pino Tovaglia) nacque nel 1977 il logo dell'allora nascente Regione Lombardia.

Altre Informazioni Utili Informazioni Utili

 

Altre località termali in Lombardia

 


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