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San Pellegrino Terme


San Pellegrino Terme - 24 km da Bergamo
Quest’elegante località di soggiorno e cura è situata tra i monti della valle Brembana, a 358 m di altitudine. Ricca di bellezze naturali e artistiche, gode di un clima temperato ed è nota in tutta Italia per l’efficacia terapeutica delle sue acque, apprezzate fin dall’età medievale.
Il particolare assetto urbanistico del centro si deve a una serie di trasformazioni attuate all’inizio del '900, quando al primitivo insediamento subentrarono viali alberati e signorili palazzi dall’inconfondibile stile liberty, che fecero di San Pellegrino una delle più celebrate “villes d’eau” della Belle Epoque, ritrovo mondano della ricca borghesia imprenditoriale. Tra gli edifici più significativi, il municipio, lo stabilimento dei bagni, quello per l’imbottigliamento dell’acqua minerale, e soprattutto il Grand Hôtel e l'ex Casinò, oggi sede di manifestazioni culturali e congressi. Qui lavorarono le migliori firme dell’architettura dell’epoca: l’ingegnere Luigi Mazzocchi e l’architetto Romolo Squadrelli, il fabbro Alessandro Mazzucotelli, il pittore Giovanni Beltrami, lo scultore Michele Vedani.
Ma oltre agli edifici legati all'aspetto termale bisogna ricordare almeno le due chiese settecentesche, la parrocchiale di S. Pellegrino (con dipinti di Carlo Ceresa e Pietro Longhi) e la chiesa di S. Nicola, oltre al Museo brembano, ricco di reperti paleontologici e naturalistici.
Per la sua posizione centrale, San Pellegrino è ottima base di partenza per escursioni sui monti circostanti o per visite agli antichi borghi delle valli Brembana e Taleggio.

Stabilimenti e Centri Termali

Terme San Pellegrino
via Taramelli 2, tel. 034522455, fax 034523497
terme.sanpellegrino@sanpellegrino.it
apertura marzo-novembre • accoglienza disabili

Come Arrivare
In auto: A4 Milano-Brescia, uscita Dalmine, km 27
In treno: linea Milano-Bergamo, Brescia-Lecco, Bergamo-Cremona, stazione di Bergamo, km 24
In aereo: aeroporto Bergamo/Orio al Serio, km 30

Caratteristiche
Già nel 1452 un documento comunale cita la fonte di Aplecchio, che si trova a monte dell’attuale centro di San Pellegrino. Da allora le testimonianze si infittiscono e, dal XVIII sec., le proprietà terapeutiche della sorgente acquisiscono grande notorietà.
Sebbene il primo stabilimento sia stato costruito nel 1848, si può dire che le Terme di San Pellegrino, sorte per impulso di Cesare Mazzoni, nascono con lo stile liberty e di quella temperie artistica sono in Italia una delle più felici manifestazioni. Il Casinò e il Grand Hôtel (oggi chiusi) sono infatti la celebrazione di una nuova libertà di forme, sintesi stilistica dell’eleganza, della vivacità e della spensierata gioia di vivere dell'epoca. Tra gli edifici delle Terme spicca il Padiglione delle Fonti, completato dal Mazzocchi nel 1902: un ampio porticato di venti arcate in granito da cui si accede alla Sala bibite, affrescata e decorata in stile pompeiano, con la lunga vasca in porfido lucidato e le fontanelle liberty in marmo policromo. In quegli anni venne anche razionalizzato l’utilizzo delle acque tra Comune, Casinò, stabilimenti termali e attività di imbottigliamento. Quest’ultima passò dalle 35.000 bottiglie del 1899 agli oltre 5 milioni del 1913 mentre contemporaneamente iniziava la produzione della famosa “magnesia idrata San Pellegrino”.
Oggi l’offerta di cure è ampia e articolata. Infatti, oltre alla tradizionale cura idropinica, dal 1992 lo sfruttamento della sorgente Vita, più ricca di sali minerali, ha dato maggiore impulso a balneo e fangoterapia e alle terapie inalatorie, con l'ausilio di un reparto di diagnosi e cura della sordità rinogena. I centri di fisiopatologia respiratoria e motoria, dotati di modernissime attrezzature diagnostiche e terapeutiche, consentono di attuare un efficace iter riabilitativo.
La possibilità di usufruire di cure estetiche ed eudermiche, una palestra per fitness, un grande parco con pista da ballo e musica all’aperto, un bar, alcuni locali di ritrovo, una piscina riscaldata e un fitto calendario di manifestazioni estive rendono ancor più gradevole il soggiorno.

L'acqua
Fonte San Pellegrino. 26 °C solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa.
Sorgente Vita. Solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa.

Le indicazioni terapeutiche
Malattie circolatorie, del fegato e delle vie biliari, dell'apparato digerente, dell'apparato locomotore, dell'apparato respiratorio, dell'apparato urinario e del ricambio, ginecologiche.

Le cure termali
Aerosol, bagni terapeutici, cure idropiniche, docce nasali, fanghi, idromassaggi, inalazioni caldo-umide, insufflazioni, irrigazioni nasali, irrigazioni vaginali, nebulizzazioni, politzer crenoterapico, ventilazioni polmonari.

Le altre cure
Chinesiterapia, educazione alla salute, ginnastica respiratoria, massaggi, terapie fisiche.

Tempo libero
Cornello
Risalendo il Brembo e superato San Giovanni Bianco, si arriva a Cornello, borgo medievale straordinariamente conservato. Le sue case sono disposte lungo le curve di livello del monte e sono in gran parte raccordate da una bellissima strada porticata, in legno e pietra.
Di qui è originaria una famiglia storica, quella dei Tasso, da cui curiosamente deriva la parola “taxi”. Nel Medioevo, infatti, i Tasso diedero vita a una fortunatissima impresa di corrieri che si estese a tal punto in Europa da far sì che gli esponenti della famiglia fossero insigniti del titolo di principi del Sacro Romano Impero con il nome di Thurn und Taxis, e che venisse concesso loro il monopolio delle poste imperiali. Da allora le carrozze a noleggio vennero chiamate “taxi”, nome ancor oggi in uso per le automobili in servizio pubblico.
A ricordo della casata e della sua curiosa attività, Cornello ha allestito il Museo dei Tasso e della storia postale (orari: sabato e festivi, 14-17; in inverno, 14-16). A un ramo della stessa casata appartennero anche due “monumenti” della letteratura italiana, Bernardo Tasso (1493-1569) e, soprattutto, il suo più celebre figlio Torquato (1544-1595), autore della Gerusalemme liberata.

Nella piccola Svizzera bergamasca
Alla valle Taleggio si accede dalla spettacolare gola dell’Enna che si inoltra per 3 km tra strette pareti rocciose, unite a tratti da esili ponti. Il carattere della valle è tipicamente rurale: un verdeggiante angolo di Prealpi, tranquillo e silenzioso tanto da far ricordare i paesaggi svizzeri. In un contorno di vette, ecco stendersi tra boschi e pascoli cinque minuscoli borghi: Peghera, Olda, Sottochiesa, Pizzino e Vedeseta. Qui, e in particolare a Vedeseta, presso la Cooperativa agricola S. Antonio, si trova l’ultimo taleggio prodotto nella terra che gli ha dato il nome; inconfondibile l’aroma di questo stracchino a pasta molle quando viene affinato, come un tempo, nelle grotte prealpine ed esposto durante la stagionatura solo all’aria fresca che filtra naturalmente tra le fenditure delle rocce.

Curiosità
Sulle tavole di tutto il mondo
San Pellegrino è sinonimo in tutto il mondo di acqua minerale. Già pochi anni dopo l’istituzione della Società delle Terme San Pellegrino (1899) una capillare rete di distribuzione commerciale diffondeva in Italia e nel mondo le bottiglie con l’inconfondibile stella rossa sull’etichetta. La dimensione internazionale della sua “sparkling water” è confermata dal successo che il marchio San Pellegrino ha riscosso in quasi un secolo di vita. E ciò grazie alla straordinaria importanza data alla comunicazione pubblicitaria, per la quale hanno lavorato i migliori cartellonisti come Leopoldo Metlicovitz, o pubblicitari come Armando Testa, che hanno creato per la San Pellegrino opere ormai entrate nell'immaginario collettivo del nostro tempo.

Altre Informazioni Utili Informazioni Utili

 

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